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Roberto Frazzetta scrittore

 
  • Immagine del redattoreRoberto Frazzetta

VIDEO DREAMS Tratto dalla raccolta di racconti "No Hay Banda"



A volte è una lenta dissolvenza. A volte è un impatto, ma ora è un remorfing, lentamente sento un risveglio, formicolio alle mani e alle gambe. Sento la lingua formicolare e arriva il suono…sento le scarpe e la consistenza degli abiti. I pedali, il sedile, si… sono in macchina e sto guidando. È un volante splendido e io vedo la strada di notte e posso parlare.

“Pa’? ci sei?”

Silenzio.

Mi volto e alla mia destra lui è più fico che mai. O no.. è in panico, sbatte violento le palpebre..

“Ehi tranquillo.. respira…”

“Cazzo…”

“Ci sei? Tutto bene?”

“Ma… dove siamo?”

“Chi noi?”

“Mi sento male…”

“Respira… e ascolta… noi siamo a casa seduti comodamente in poltrona… ma adesso… siamo dentro Dreamzone.. abbastanza facile.”…mentre schivo e sorpasso pestando sull’acceleratore.

Troppo divertente.

“Si mi ricordo… vuoi dire che ora… siamo in un video game?”

“Si… guarda i tuoi vestiti e guarda fuori… posto sconosciuto. Un video game… tranquillo è tutto ok.”

“Santo Gesù… non avrei mai creduto che fosse così reale?”

“Per questo è illegale, come tutte le cose belle del resto.”

“E ora?”

“.. e ora si gioca… sei pronto?”

“…si..”

“Ricordati di non dimenticare l’unica regola….”

“Ossia?”

“Questo è un gioco.. qualsiasi cosa succeda questo è un gioco e niente può accaderci veramente… è solo una proiezione di un sistema interattivo neurale, più comunemente chiamato video dream.”

“ Credo non sia facile… ma cosa succede ora?”

“Cazzo! Tieniti!”

Una botta stratosferica… da dietro una macchina ci tampona… vetri, il lunotto posteriore è andato…perdo un po’ il controllo ma continuo. Spingo l’acceleratore… 240 all’ora.

“Oddio! Ma che succede!!”

“Stai calmo! Iniziamo a giocare!”

“E chi cazzo sono quelli?”

“Boh? Forse i cattivi!”

Partono le sirene e comincia a salirmi l’adrenalina..

“Ops.. mi sa che siamo noi i cattivi..”

“E che abbiamo fatto?”

“Non lo so… prova a frugarti vedi se sei armato.”

Papà si fruga, ma anzi ora è Fletch il personaggio del dream, il suo alter ego eterico si fa spazio nella sua personalità e ne dirige gli atteggiamenti.

“…no… niente solo portafogli… cazzo due tessere e basta”

“Leggi….”

“Fletch Hurt, 5000 crediti”

“Minkia una bella somma! Almeno i soldi non sono un problema”

“Stai correndo troppo… così ci sfracelleremo!”

“Si come no… dai fruga in gi..”

Una scarica di mitraglia…colpi secchi sulla carrozzeria.

“Giù!”

Sbando e spingo un'altra vettura…. Mi nascondo dietro un tir… la spia della benzina si accende.

“Vedi di fare qualcosa… o tra poco finiamo di giocare…”

“Che cazzo faccio?”

“Fruga, cerca un arma… insomma gioca!”

Fletch inizia a cercare e bingo… nel cruscotto classico dei classici una bella desert eagle argentata.

“Un...una pistola..”

“Meno male.. dai spara!”

“Cazzo! Come spara?”

“E.. come come, prendi la mira e premi il grilletto…”

“.. E cosa succede? Che si sente? È come sparare veramente?”

“Si.. senti il botto e se prendi qualcuno pure lo strillo..”

“Dai! Dimmi che devo fare!”

“Rilassati… e gioca.”

“Ci inseguono in autostrada è notte, ci sparano, mi sento sempre meno me stesso… tu lo chiami gioco?”

“Si… io si!”

Inizio a sentire le sinapsi del mio alter ego impossessarsi di me… freno bruscamente e mi fermo sulla corsia d’emergenza. Strappo la pistola a Fletch… apro lo sportello…la macchina che ci insegue si è fermata… non do tempo. Cammino con la pistola spianata verso di loro e sparo, sparo e sento il mio viso contrarsi, lo sguardo cambiare e un desiderio infimo prendere adito.

“Sono morti?” chiede Fletch.

“Tutti quanti…controlla.”

Fletch si avvicina e verifica… la macchina della polizia è una di tipo classico… stupidi ultimi pensieri.. ora sto diventando me stesso, mi sento sempre più Demon…

“Prendo i loro crediti e le mitragliette…anche il loro palmare.” Fletch è immerso nel suo.

“Bene andiamo!” faccio io. Ripongo la desert…

Ripartiamo… dal retrovisore mi guardo la cicatrice che solca e orna il mio viso. Eppure è sempre stata lì, eppure sembra appena fatta…

“ Demon… stai bene?” ”Certo… ma chi cazzo erano secondo te?”

“Sbirri!”

“Ma va? Genio ribelle… intendevo chi li ha mandati a farci il servizietto?”

“Forse il Don? L’anagrammista…”

“…gia forse… o forse no, il Don ci sta alle calcagna vuole che lavoriamo per lui… è un bastardo . Il Don questa sera aveva quel lavoro giù al porto?”

“Al porto… e allora?”

“E se fosse opera del gran capo?”

“E chi l’ha mai visto quello?” ”Nessuno! Ma dicevo se fosse lui a volerci morti?”

“Paranoico psicopatico! Ma che dici? Noi lavoriamo per lui…”

“Non chiamarmi matto!”

“Infatti! Ho detto psicopatico!” ”Nemmeno quello! Il gran capo può avere mille motivi per fare quello che vuole…” ”Se.. Dio in persona!” ”Beh.. hanno uno stile simile… Nessuno li ha mai visti e pochi sanno dove trovarli!”

Ridiamo…

“Mi sa che se non facciamo carburante… non sveleremo mai l’arcano…”

“Ottima osservazione Fletch…” Ci fermiamo ad una stazione di servizio… ordino il pieno al negro tutto macchiato di olio e adesivi di marche che non ricordo l’appartenenza.. e al momento di pagare i miei crediti Fletch mi sorprende…

Rat ta ta ttatatata!

“Figata queste mitraglie!”

Non ricordo da quanto conosco questo pazzo furioso…ma so che Fletch sa molte cose, conosce tutti e ha un aria famigliare. Forse facciamo coppia da molto, ma stasera non ricordo un cazzo.

“Allora quale è il piano?” mi chiede Fletch accendendosi una cigarra…

“Il piano? Il piano non esiste…”

“…allora dove stiamo andando?”

“…andiamo ad una cabina e facciamo delle telefonate…”

“Non siamo un po’ grandi per fare ancora scherzi telefonici?”

Flecth sorride…

“Chi chiamiamo?”

“Il capo.” Faccio io.

“Il capo?”

“Lui..”

“Per dire cosa?”

“Se è lui a volerci morti…”

“Wow.. geniale. Si sono io ragazzi tutti interi?! Ma dico sei pazzo! Cosa vuoi che ti dica? Ammesso che riusciamo a parlarci?”

“Non chiamarmi pazzo!”

“E cosa speri di ottenere?”

“Voglio capire… questa sera non mi torna nulla.” “Senti… usiamo la testa.. chi ci vuole morti vuole più che altro tenerci lontano dal porto…”

“Che centra il porto?”

“Quelle laggiù non sono le luci di una nave?”

Mi volto… c’era il mare… io non me ne ero accorto…

“E bé?”

“Sembri una pecorella da presepe…” “Smettila Fletch..”

“…è stato il Don… vuole essere l’unico sulla piazza.. e siccome sa che siamo gli occhi del Gran capo…”

“…ha unto qualche sbirro per darci l orapronobis… può starci… allora che si fa?”

“E lo chiedi pure? Come hai vecchi tempi… le manieri dell’anciant regime… andiamo al porto e uccidiamo tutti…”

“Già.. mica male Flecth… e ci prendiamo il carico..”

“Poco ma sicuro… certo che con un carico del genere… possiamo…”

“Non dire una parola di più…”

“Perché che male c’è ad aspirare di più… io comincio a sentirmi vecchio e mi sono rotto le palle… anche del gran capo..” “ah..”

“E adesso che lo sai… ti dico pure che possiamo darci una svegliata e far benedire pure lui… sempre ad obbedire e riverire per cosa poi?!”

“Non gridare!”

“… per uno stipendio di merda e delle vesciche ai piedi per lavorare con queste scarpe del cazzo!”

“Cosa hanno ora le nostre scarpe? Sono eleganti…”

“Sono scomode! Noi non andiamo a sfilare in qualche atelier di qualche frocio spompinatore… noi andiamo a fare il lavoro sporco! Siamo killer!”

“Non gridare… so benissimo cosa cazzo facciamo! Ma adesso ammazzare il Gran Capo per un insoddisfazione dei tuoi piedi dolci da cenerentola merdona proprio non mi va a genio?”

“A no? E per la sua casa e le sue troie? Per quello ti va?”

“Ma cosa dici.. di che parli?”

“Parlo di prendere i loro posti… vaffanculo al Don e al Gran capo… hanno fatto la loro fetta di storia… adesso tocca a noi! Dai tempi di lucifero che esiste la rivolta!”

“E vorresti prendere il loro potere?”

“Demon! Tu sei giovane e ambizioso e hai metà della cricca ai tuoi piedi, i ragazzi ti adorano.. un tuo cenno e sbranano il mondo… io sto nel giro da prima di tutti… quando spacciavo Nuke il Gran Capo succhiava ancora la tetta della madre a woodstock…”

“Lo facciamo?”

“Si… e se va male…”

“Se va male ci ammazzano… ma cambia qualcosa?”

“No… Andiamo!”

“Al porto..”

“Aspetta… prima dobbiamo prendere energia..”

“Di che parli? E dove stai andando?”

“Andiamo a dare un occhiata la dentro…”

Entriamo dentro la stazione di servizio… iniziamo subito a frugare come due sciacalli miserabili… …trovo un panino e me lo mangio, una lattina di cola e una barra energetica… Fletch è di la che prende i soldi dalla cassa…sotto il tavolo ci sono tre oggetti… un accendino a benzina, una spilla piegata e un pezzo di vetro. Li prendo… ultimo sorso di cola e la mia barra è al massimo.

“Demon! Guarda cosa ho trovato?”

“Quella pistola è un ferro vecchio… lasciala..”

“Adoro le cose vecchie…una luger…”

“Preistoria..”

La macchina ora mi romba sotto le chiappe, sento l’adrenalina salire e iniettarmi gli occhi… Flecth sorride e carica le mitraglie… mi diverto.. non so perché ma mi diverto… le prime luci del porto iniziano ad ingrandirsi e siamo sempre più vicino…

Fletch mi fa segno di svoltare e aggirare il porto… scendiamo e percorriamo tutto il padiglione abbandonato.

Siamo armati fino ai denti…

“Quanti pensi ne troveremo Demon?”

“Forse cinque o sei..”

“Il che vuol dire che potrebbero arrivare anche ad otto…”

“Già..”

“Ancora sempre dello stesso parere?”

“Certo Fletch…”

“Dividiamoci… io prendo il lato sinistro della banchina e tu li prenderai alle spalle dal molo e così..”

“Rimarranno tra due fuochi e dietro avranno i container…” ”Si… tu appostati e non sparare fino a che non sparo io…”

“Si padrone!”

“Smettila…”

Ci dividiamo… corro con la mitraglia e la desert ben piazzata nella fondina. La nave sta attraccando… sento i rumori…e accidenti queste scarpe sono scomode assai… corro per il labirinto dei container e mi apposto. Il sangue mi bolle e gocce di sudore solcano la mia schiena… ho un irrefrenabile desiderio di uccidere.

Vedo gli uomini… cinque. Il Don è in macchina e magari pure l’autista… tre uomini sulla nave.

Uno sul furgone che porterà via la merce.

Fletch non lo vedo da qui.

La mitraglia è buona per queste situazioni ma da qui sono troppo lontano. Le mani mi sudano…mi avvicino lentamente.

Passano i minuti… la nave approda, la scala viene calata e un uomo con la valigetta scende. Gli uomini del Don stanno a canna spianata.

Di Fletch nessuna traccia.

L’uomo con la valigia si dirige verso la macchina del Don.

Assaggio merce… con il Don non si scherza.

Si apre lo sportello.

C’è qualcosa che non va… lo sento.

Un bagliore e un boato. La testa dell’uomo esplode.

Gli altri accorrono… un altro boato nella macchina.

Cosa cazzo succede?! Dov’è Fletch…

Gli uomini si dividono due tornano alla macchina e tre iniziano a sparare ai restanti sulla nave.

Maledetti era un’ imboscata… il Don è un figlio di troia!

Maledizione! Non so che fare… e se fosse Fletch in macchina?

È tutto un attimo. La rabbia si mescola alla paura in quel determinato luogo dove si annidano le sensazioni proibite e sconosciute. Stringo la mitraglia e corro…. Esco allo scoperto e sparo…

Raffiche.

Voglio la merce… voglio essere il potere…

I poveri diavoli hanno un muro di container alle spalle e prendono proiettili senza reagire.

Due colpi da dietro… sento i fischi delle pallottole passarmi accanto.

Mi volto..

Ma dov’è Fletch?

Continuo a sparare e cerco un riparo… ne sono rimasti solo due. Ho il fiatone e sbavo…. Loro sono solo due. Ricarico la mitraglia….

Cazzo mi hanno accerchiato. Appena mi affaccio mi riempiono di piombo e morte.

Fletch! Dove cazzo sei?! …silenzio… tra poco arriverà la madama… tutto in malora sta andando tutto in malora.

Affanculo!

Esco… e il primo stronzo è lì a guardare altrove. Mi gioco la sorpresa e cade sotto la raffica.

Come immaginavo. Una pioggia di piombo. Mi ha preso!!!

Ma so dove sta…

Corro nel labirinto dei container e cerco di raggirarlo. La spalla mi duole e non riesco a tenere su la mitraglia.

Idea…

Sparo una raffica e corro nella direzione opposta…

Sento i suoi passi affrettarsi verso la trappola. Arrivo nei pressi della macchina del Don, che macchina famigliare…qualcosa non mi torna. In terra sono tutti morti.

Cazzo! Non mi torna! Fletch dove sta?

Nella macchina non c’è il Don morto…solo il suo autista… la valigetta è sparita.

Degli spari… raffiche… un'altra mitraglia. Fletch!

Avrà stecchito il restante… mi cerco un posto al riparo… non mi fido. La mia barra è al minimo e lampeggia… avrei bisogno di energia.

La nave… è rischioso ma non vedo altra alternativa.

Spero di trovare un medikit…

Respiro profondo e il sudore si gela, le gambe tremano ma non posso mollare la mitraglia… vado… tutto mi gira.. non riesco a riconoscere i suoni… attraverso il pontile ed arrivo alla scala. Sento un rumore sulla nave… no è alle mie spalle.

È il restante figlio di puttana… maledizione forse ha ferito Fletch!

Mi volto e la faccia contratta riflette sulle onde calme del mare e della luna.

Sparo ma la mitraglia pesa e si inceppa…

Sto cedendo ma dove cazzo sta Fletch?

La mollo in acqua e corro nella stiva.

Sto perdendo forza… stringo i denti ed estraggo la desert dalla fondina.

Non mi arrendo.

Sento i suoi passi… il cane rognoso è entrato… nemmeno scappa. È incazzato e vuole uccidermi.

Maledizione… le forze mi abbandonano…. Prendo fiato e mi sposto i capelli appiccicati con la canna della desert.

Ma cosa cazzo succede?

Sento altri passi.

Fosse Fletch?

Proseguo e svolto nella stiva sottostante. Attraverso la zona motori… e finalmente trovo una barretta energetica in terra. La mangio.

Serve appena a non far lampeggiare.

Uno sparo…. Un rumore sordo.. come se qualcuno rotolasse dalle scale. Ho due porte chiuse. Armo il cane.

Apro e punto la pistola. Altezza testa.

L’unica testa che vedo è quella del mio inseguitore, frantumata…un colpo a bruciapelo. Si capisce dal foro di entrata…

Dei passi sul ponte…Fletch…

Entra dalla porta alle mie spalle. La stiva è buia e lo tengo nel mirino.

Tremo.

“Dove cazzo eri finito?” ”Abbassa quella sputafuoco!”

“Dove stavi!?” ”A coprirti il culo! Abbassa la pistola….”

“Ma cosa cazzo è successo?”

“Un porco patatrack! Il Don ancora non è morto…”

“L’ho visto… e i suoi scagnozzi?”

“Tutti… dal primo all’ultimo..”

Mi sento stanco… una musica triste sembra farsi largo nella semioscurità della stiva.

Fletch è strano… ho bisogno di energia…

“Usciamo di qui… aiutami…”

“Aiutarti?”

“Non sto in piedi… non è andata poi male… recuperiamo la merce…”

“Recuperiamo?”

“.. le merce e poi uccidere il Gran Capo…”

“Già… il Gran Capo…”

“Hei Fletch… oramai siamo in ballo e bisogna andare in fondo… gli uomini del capo saranno qui a breve… e come spieghiamo la nostra presenza?”

“…il gran Capo non ha uomini… tutti sono del Gran capo..”

Provo ad alzarmi… c’è qualcosa che non va… la desert pesa così tanto…dalla cicatrice mi cola sudore freddo.. ho bisogno di una sigaretta…”

“Hai una sigaretta Fletch?”

“no…niente ultimo desiderio…”

Fletch alza l’arma…

Scatto di sopravvivenza…. Un colpo anche di striscio mi ucciderebbe… corro verso la porta alle mie spalle… un colpo mi ronza e prende la paratia di ferro…. Inciampo sulle membra del tipo morto in terra… sparo… non so come ma sparo alle mie spalle..

L’aria fresca mi riprende.. ma non ho tempo per ammirare gli artefici del mondo…. Sto scappando… corro e non riesco a mettere due passi insieme… sto per svenire… la mano suda e la desert fatico a tenerla…

Sono nel piazzale.. potrebbero esserci uomini appostati… e sicuramente Fletch… alle spalle sta prendendo la mira… sparo che arriva da dieci metri dietro me… becca il mio prossimo movimento… non ho chance… solo una… scivolo in terra…. Mi volto e con due mani punto la desert nell’ombra dove immagino Fletch.

Un colpo mi raggiunge alla spalla… stremato mi allungo nella pozza di sangue…sento i suoi passi arrivare…. Non capisco… questa sera non mi torna niente…

“Demon povero diavolo…”

“Ma…perché?”

“Demon… togli la “em” e rimane ciò che sei… il Don…l’anagrammista…”

All’improvviso ricordo tutto…

“Se lo sapevi, perché non hai fatto qualcosa?”

“La sto facendo ora..”

“Perché?”

“… non esiste un perché? Il Gran Capo fa quello che vuole…”

“Tu?!” ”Si io… e ora ti farò saltare le cervella..” ”Con quel ferro vecchio?”

“Adoro le cose vecchie… tutto rimane come è sempre stato… la città è mia…”

Sento scorrere i titoli di coda, la musica greve e uno sparo che mi becca al centro della fronte… niente dolore…a volte è una lenta dissolvenza. A volte è un impatto, ma ora è un remorfing, lentamente sento un risveglio… poltrona di casa… una manciata di secondi per riprendere il contatto con la realtà… mi sfilo la corona neurale…

Papà è ancora avvolto nel Dreamzone, sorriso che gli svirgola le labbra…

Non c’è che dire… mi ha fregato. La fortuna dei principianti…

“Vediamo cosa si prova ad uccidere il gran capo…”

Inforco la corona e scelgo il mio nuovo alter ego eterico…. Laila… sorella di Demon…del Don.

La dark lady…

Diavoli virtus in lumbis est…. La virtù del diavolo è nei suoi lombi…

Upgrade…

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